domenica 12 giugno 2011

Riflessioni Piovose


Niente, ripiego sul blog dopo che Facebook mi scaga i post.

Sta per piovere.
E sto per andare a dormire.
E niente, credo che dormire con la pioggia sia una cosa molto figa.
Sentire l'acqua che cade sul mondo, suonare le foglie e le pozzanghere, mentre nel cielo i tuoni urlano, impegnati in chissà quale battaglia mentre tu sei a letto, e sorseggidel buon vino con i tuoi pensieri, approfittando della musica fuori.
E' una sorta di piccola perversione dell'animo umano quella di osservare dal un luogo sicuro i turbamenti che si scatenano attorno.
Guardare il baratro davanti a noi, ben piantati sull'orlo del burrone.

Esiste indubbiamente la spinta che Turner aveva così magnificamente ritratto nei suoi quadri, all'abbandono nei confronti dell'ignoto, o del sublime, correre sotto l'acqua, urlare con i temporali e vivere le emozioni invece che "pensarle".
Ma esiste anche la ricerca di un rifugio. Il bisogno di guardare la neve da dietro un vetro, costruirsi la casa dell'animo.

Non si riduce forse tutto a questo?

La scelta.
Lanciarsi, lasciare per un'attimo le brigliedel cavallo e farsi guidare, farsi "parlare" da quello che ci rende in fondo umani.
Per poco.
Poi riprendere queste briglie. Fumare una sigaretta, e ascoltare il rumore della pioggia.
Pensando a quella folle corsa verso il sublime, l'occhio del ciclone.
E pregustando la prossima volta che ci tornerai, in quella terribile, viva e per nulla rassicurante tempesta.

mercoledì 29 settembre 2010

Giornata di Partenza!

Salve oh navigatori!

E niente, nei giorni scorsi avevo promesso una recensione di "Inception", convinto che sarei riuscito a scriverla ieri sera.
Purtroppo ho avuto la malaugurata idea di iniziare a colmare una delle grandi lacune (tipo "Il Padrino") solo che questa era davvero grande come lacuna.
Ho iniziato a leggiucchiare dall'inizio Sandman.






Inutile dire (e chi l'ha letto capirà) che non sono riuscito a fermarmi arrivando a divorare i primi 25 numeri e realizzando che ormai l'orario era troppo in là per anche solo pensare di scrivere una recensione.

Ma comuuuuuuunque, vi prometto che la recensione di "Inception" la troverete on-line diciamo per martedì sera, tempo di tornare dal Concilio Autunnale (cliccate sul link di GRVItalia qui accanto per saperne di più --->) e di riprendermi.

E chissà magari la prossima potrebbe essere proprio su Sandman.

Ora vi saluto, ad alcuni di voi do appuntamento a stasera, ad altri a martedì. Mi attendono quattro giorni di follia di cui avevo davvero bisogno.

Take Care!

martedì 28 settembre 2010

L'Ultimo Dominatore dell'Aria

L’Ultimo Dominatore dell’Aria. M. Night Shyamalan





… che in greco significa “come creare una montagna di merda da delle premesse che avrebbero trasformato in mandrilli overexcited tutti i brufolosi e puzzolenti nerd della terra”.

Le lodi alla sintesi propria del greco antico, sono le uniche lodi che leggerete qui di seguito.

Ma prima un rapido riassunto della Trama.

In un mondo immaginario (molto vicino, tuttavia, alla Cina Imperiale) esistono 4 nazioni, ognuna legata ad un elemento. Acqua, Aria Terra e Fuoco.

In ogni Paese, alcune persone sviluppano la capacità di “dominare” (Piegare per la precisione dall’inglese “Bend”) l’elemento tipico della propria nazione, riuscendo quindi a manipolarlo secondo la propria volontà.

A mantenere l’equilibrio una figura nota come Avatar, in continua reincarnazione nell’arco dei secoli, unico in grado di manipolare tutti e 4 gli elementi, garantendo così un universale equilibrio di armonia tra le differenti parti del mondo.

Cento anni fa, però, l’ultimo Avatar scomparve, e approfittando della sua assenza il Paese del Fuoco iniziò una campagna d conquista di tutti gli altri Regni.

Il film si apre con il ritorno dell’Avatar in una terra devastata dalla guerra.

Una premessa un po’ da videogioco (il Film è di fatto tratto da un cartone animato “Avatar: The Last Airbender), ma che con la dovuta dose di cautela e un pizzico di nerditudine, poteva regalare un godimento, soprattutto visivo, più che soddisfacente.

Purtroppo il film non ci riesce e la colpa è da attribuire ad alcuni fattori fondamentali.

Anzitutto il Protagonista e’, detto semplicemente, uno dei personaggi meno carismatici che la settima arte abbia mai proposto sullo schermo.

D’accordo aveva il ruolo del “predestinato” che, diciamocelo, rende antipatico un po’ chiunque.

E in effetti, l’antefatto della storia del protagonista di questo film non aggiunge un grammo di sabbia al piatto della “benevolenza” quanto un sostanzioso sacchetto di merda sul piatto dell’“odio” nei confronti del Marmocchio Pelato.

Già il Marmocchio Pelato. Frustrato da una vocetta insopportabile, l'odioso pargolo passa tutto il suo tempo a zampettare qua e là un po’ misticamente e un po’ no, a dire cose senza senso alcuno, ma supponiamo ispirate dal suo buon cuore (perché lui è ovviamente bùono) in un ridicolo tentativo di dipingerlo come un personaggio puro, immacolato, bùono, in un mondo in rovina.

Alla dodicesima inquadratura dei suoi occhioni disillusi di fronte alle sciagure del mondo e alla successiva presa di posizione forte dell’autorità di stocazzo garantitagli dal carisma di staminkia speri che parta una sfera di magma incandescente e che gli si infranga sulla faccia sfigurandolo per sempre.

Purtroppo questo non succede.

Lui rimane lì, col suo faccino da disappunto e la boccuccia semi spalancata, preda della sua sensibilità ferita.

Ah,lui l’ultimo dominatore dell’aria, sapete? E ha un trauma.

Pare che quando questo marmocchio abbia scoperto di essere appunto l’avatar ossia quel predestinato in grado di piegare a sé tutti e quattro gli elementi e portare pace nel mondo, e abbia anche scoperto che non si sarebbe potuto sposare, né avere una famiglia.

Tradito questo pilastro fondamentale del matrimonio, per un bambino monaco di dieci anni, non ha resistito al dolore ed è scappato, ibernandosi per cent’anni sul fondo del mare.

Conseguenza?

Il Paese del Fuoco nonostante la totale mancanza di cervello di _ogni_ singolo esponente di tale schieramento ha conquistato mezzo mondo sottoponendo la popolazione ad angherie e crudeltà, e ha sterminato male tutti il suo monastero.

Il Monastero che è una copia del discount di un tempio Sciaolìn in cui i bambini passavano le loro giornate a sbalordirsi col faccino all’insù gurdando le foglie vorticare nel cielo, o facendo le “birbe” cercando di fare sega alla lezione di “meditazione”. Il tutto sotto lo sguardo vigile di un inquietante Pedo-Bear vestito da Monaco.

Insomma, un luogo da far rimpiangere Erode.

Forte di tutti questi elementi vincenti per guadagnarsi non dico la simpatia, quantomeno la credibilità del pubblico (magari!) l’Urticante Pargolo aggiunge la ciliegina sulla torta dell’istinto infanticida, quando utlizza i suoi poteri.

L’Ultimo Dominatore dell’Aria, il Predestinato che piega a sé le forze dei Venti cosa fa per tutto il film?

I katà.

Avete presente quelle mosse un po’ tai cì che fanno i marzialisti per allenarsi?

O, meglio ancora, avete presente quelle ridicole mossette che facevano i power rangers mentre parlavano?

Ecco.

Lui fa i katà.

Se l’aspettativa al momento di entrare in sala era “Palle di fuoco incandescente sparate senza pietà contro muri di ghiaccio che, fondendosi, si ricomponevano in letali lame, affilate come rasoi destinate ad essere infrante da un gigantesco pugno di roccia che prende forma dal terreno, solo per essere tramutato in sabbia da un uragano” bhè mi dispiace.

Tutto quello che avrete saranno Katà.

Lui, il Dominatore, fa dei katà, e in pratica “spinge” via i cattivi.

Ecco cosa fa.

Spinge via i cattivi con ridicoli turbunetti d’aria, che nemmeno il ventilatore contro David Hasseloff. Il tutto condito da frasette del tipo “State lontani!”, “lasciatemi stare!”.

E questo sarebbe il predestinato che salverà il mondo?

Ah va bene.

Oltre agli ormai noti katà però, il moccioso ci regala anche intense espressioni con la bocca a forma di “culo di gallina” mentre nel pieno della sua potenza elementale… spinge via i cattivi.

Boccuccia spalancata nel disappunto, “Culo di Gallina” o broncio alla Shirley Temple. Ecco le espressioni che si susseguono senza senso per tutta la pellicola.

Una più emorroidea dell’altra.

Il Moccioso è accompagnato da altri due Ragazzi, che lo risvegliano dal suo criogenico esilio.

Ed ecco che si forma il terzetto delle meraviglie, che a confronto il trio di Hogwarts è una gang di Harlem col griletto facile e il tirapugni tempestato di diamanti.

Perché subito dopo i primi 10 minuti, le aspettative sulle “Guerre Elementali” vengono soffocate da una cappa Disneyana di “bontà”.

Ora seppur la Casa del Signore dei Ghiacci Walt Disney, non abbia niente a che vedere con il film, la sua origine (il cartoon) l’ambientazione pseudo-orientale, e sospetto la forzata direzione del regista verso non si sa che tipo di messaggio, sostituisce degnamente l’overdose di glicemia tipica delle produzioni Disneyane.

Se questa direzione può funzionare per un cartone animato, non funziona in un film, o quantomeno non in questo film. Per una questione di “mezzi” esattamente quello che accade tra un libroe una pellicola.

Guardando questo film, impostato come un cartone animato, si perde ogni aspettativa di “realismo” (proprio a causa di questo errore d’impostazione) e dunque qualsiasi “approfondimento” che viene suggerito risulta dissonante nelle migliori delle circostanze e ridicolo nella stragrande maggioranza dei casi.

Per tutta la pellicola c’è l’impressione che il regista abbia voluto dire qualcosa, di pacifista, di ambientalista persino, senza essere minimamente in grado di gestire il “mezzo” fantastico. Anzi che proprio la scelta del linguaggio “fantasy” l’abbia spiazzato, trascinandolo in una stanza piena di idee, senza dargli la possibilità di sceglierne, e di svilupparne nessuna.

Nella sua pretenziosità questo film da ragione a chiunque ritenga che il Fantasy sia un genere di seconda categoria, incapace di trasmettere messaggi attraverso le simbologie che gli sono proprie.

I tempi del Signore degli Anelli sono ahimè lontani.

Quando poi anche la pretesa di dire qualcosa di sensato, viene realizzata con superficialità e una buona dose di una comicità che sinceramente _non fa ridere_, tutto il castello crolla rumorosamente su se tesso, purtroppo non abbastanza rumorosamente da svegliare gli spettatori dall’amniotico sacco di scazzo nel quale sono ormai sprofondati da ore.

In pieno stile “bhuddista” i “buoni” di questo Film parano.

Citando uno dei miei compagnucci di merende,” in questo film i buoni parano”.

Non fanno altro che parare.

E scusate se sembro pedante, però checcazzo!

Io volevo l’elementalismo vero cazzo!

No qui in un’atmosfera da rincoglioniti filo-buddisti sono tutti buoni, dolci, rispettosi della vita.

Ma perché?

Persino il Maestro Myagi c’aveva il calcio dell’airone!, perché, per Dio dobbiamo ancora sorbirci la palla che i buoni sono rispettosi della vita e i cattivi invece no?

Considerando poi che quasi tutti i personaggi hanno caratteristiche orientali, sembra di essere immersi in un tour guidato de “L’Oriente secondo gli Ammerigani” ossia un’immensa risaia piena di saggi maestri di arti marziali che però non ammazzano nessuno, e di monaci in perenne contemplazione estatica di “quanto è bella la vita”.

Ma guardatevi Kurosawa perdio!

Che poi col cazzo, perché tutta questa atmosfera è pronta ad infrangersi (mentre Shyamalan vorticava in cerca di un espediente per far proseguire la trama) appena c’è necessità di smarcarsi dalla natura episodica della serie animata per proseguire nel film.

E infatti l’avventura comincia con una nonna degenere che dopo il pippone: “Più di cento anni or sono…” (ripetuto tre volte nei primi 20 minuti di film prologo testuale compreso) spedisce i due nipoti (orfani) a salvare il Moccioso Pelato conosciuto tipo 2 ore prima a cavallo di una creatura volante uscita da un fantasyfetish wet-dream con protagonisti un Oni e il Fortuna-Drago.

“Perché le battaglie, tutte le battaglie,si vincono prima di tutto nel proprio cuore”.

Questo è il viatico con cui la perfida vecchia spedisce i nipoti verso morte certa.

“ ‘A Nonna! Mavvaffanculo và!”

Certo un po’ la comprendiamo la nonnina, perché i due nipoti in questione, la meritano davvero quella morte orribile.

Lei: Una rompicoglioni.

Lui:Un coglione.

A questo punto uno spera che le due forze si scontrino, e che almeno Lui, Sokka, perisca sotto la semantica caratterizzazione della sorella. E invece no. Egli, lui, Sokka per capirci rimarrà in uno stato di totale inutilità, con la sua pettinatura ridicola e i suoi siparietti comici che ti fanno solo sanguinare le orecchie.

Lei invece rompe i coglioni.

E quindi niente i tre vanno in giro non ricordo bene dove ne perché…ah si perché il terribile Regno del Fuoco sta conquistando tutti gli altri regni degli “elementi”, e quindi vanno fermati perché poi l’equilibrio e bla bla ‘sticazzi bla bla bla.

A sì vanno fermati anche perché loro hanno “le Macchine”.

E le macchine si sa, sono il male.

Sorvolerò sul fatto che le “macchine” sono una rielaborazione delle navi degli Smokers di water world e sono ovviamente _brutte_ e fanno il fumo _nero_ e c’hanno le punte e sono arredate male, con un design sovietico post-industriale, e che invece i piccoli freddi ma accoglienti igloo dei bùoni sono luoghi di calore e familiarità, e vaffanculo.

La lettura ecologista è così plateale che neanche voglio perder tempo a dire quanto faccia cagare.

Comunque i cattivi hanno le macchine e vogliono conquistare tutto, e poi però tra i cattivi c’è uno che era il Principe che vuole catturare l’avatar (cioè il Marmocchio Pelato) per tornare nelle grazie del padre che gli aveva detto “vattinne”. A si poi l’aveva anche ustionato nella faccia.

I tre insopportabili mocciosi si trovano nel Regno della Terra per girare una puntata di Xena.

Sono lì nel bosco di Xena a parlare tra loro quando esce un ragazzetto da dietro un albero e si nasconde dietro al Coglione.

“Che succede!?” dicono tutti e tre i mocciosi.

E qui un delirio tra montaggio e riprese ci regala una scena esilarante.

Vi giuro un secondo dopo, ma proprio un secondo dopo, escono da dietro un albero, tutti in fila, i soldati del paese del fuoco (che aveva precedentemente soggiogato quello della terra) per reclamare il ragazzetto.

Ma regà erano _dietro di lui_ cioè che tipo bastava che per sbaglio inciampassero per cadergli sopra.

Niente.

Sette guerrieri in armatura con alabarde giganti.

Un ragazzetto scalzo e brutto.

Niente.

Il Capitano di questo plotone di eccellenti soldati reclama il fuggitivo dicendo,morissi adesso: “Ci tirava i sassi. Facevano male!”

Giuro.

Davanti all’espressione basita del pubblico, i soldati aggiungono.

“E’ un dominatore della terra e tutti i dominatori vanno arrestati”

A ok.

Allora la Rompicoglioni, che in un film ambientato in un liceo sarebbe stata la secchioncella dalle idee progressiste e un cuore grande grande, si frappone tra il fuggitivo e le guardie e cosa fa?

Un Katà.

Purtroppo le riesce male e congela il fratello, dando vita ad una delle situazioni di umorismo mal riuscito più imbarazzanti di sempre.

Che Ridere.

Quindi nulla, Katà mal riuscito vengono imprigionati, Moccioso Coglione e Rompicoglioni, più il ragazzetto che avrà pensato “checculo! Meno male che questo è colui che porterà la pace!”

I soldati li scortano dunque alla prigione dove vengono tenuti rinchiusi di Dominatori della Terra.

Ora.

Se voi foste il Paese del fuoco dove rinchiudereste i Dominatori della Terra?

In una prigione d’acciaio nella stanza più alta di una torre d’acciaio?

No.

Indovinate un po’ dove sono rinchiusi i Dominatori della Terra?

Cioè con “Dominatore” in questo film s’intende uno che con l’elemento relativo ci fa il cazzo che vuole, ti ammazza la donna delle pulizie, ci si costruisce una Dune Buggy, e se vuoi ti sbraga pure i tubi del lavandino.

Ma che diamine! Su una nave-prigione in mezzo al mare?

No.

In una cava.

In una fottutissima cava.

La “prigione” dei Dominatori della Terra elaborata dai geniali soldati dell’esercito del Fuoco, è una cava.

La cava di Xena per la precisione.

Ma è pur vero che la prigione è un luogo mentale perché pare che i Dominatori della Terra abbiano accettato il loro destino con la stessa remissività di chi ha comprato i biglietti di questo film.

Finché non arriva il Moccioso Pelato.

Oh vi giuro. Una scena ma nemmeno da discorso d’incoraggiamento “go cougars”, peggio, fatta da uno con una vocetta insopportabile a dei poracci che sono anni che vengono presi a calci in culo e fanno la fame. (meritatamente perché ricordiamolo stanno in una cava cazzo! Una CAVA!!!)

Arriva il Moccioso e passeggiando serafico tra i prigionieri e le guardie, che invece che spiccargli quella testa di cazzo dal suo odioso corpicino con un rapido volteggio della loro alabarda lo ascoltano infondere il desiderio di ribellione nei cuori dei Dominatori della Terra, dice “siete dominatori della terra dovete reagire! Picchiate i malvagi!”.

Silenzio.

Si guarda attorno e aggiunge

“Siete in una cava, il suolo stesso è la vostra arma!”

Ad un tratto la comprensione.

Un paio di prese per il culo dai soldati (ovviamente grossi e scemi del tipo “ahaha e cosa pensi di fare rEgazzino? Ahahah!”)

E alè.

Katà.

Un outing collettivo tra tutti dominatori della terra presenti nella cava che s’incazzano ma neanche tanto perché si limitano, ovviamente, a parare, sempre facendo katà

Altro katà.

Culo di Gallina.

Ancora Katà

Nemici spinti via.

Katà, e poi sticazzi del Regno della Terra.

Finisce la puntata di Xena.

Parte un intermezzo narrativo con un sacco di katà tra le vie dei mercati di Pechino, e culi di gallina, e non si sa come si arriva all’epilogo di questo dramma.

Il Teatro della conclusione delle vicende è La Città dell’Acqua del Nord dove i mocciosi vanno perché lui, il Pelato, non sa ancora padroneggiare l’elemento dell’acqua e deve imparare.

Nella Città dell’Acqua del Nord una sorta di Fosso di Helm cosruita sul fianco di un icberg completamente ricoperta di neve e ghiaccio.(esteticamente bellissima, come tutti gli aspetti paesaggistici del film) in questa città dicevo c’è una principessa che deve stare terribilmente sul cazzo a tutti, perché pronti via la affidano alle cure del Coglione, condannandola a morte matematica.

E poi però nella città dell’acqua hanno anche un luogo che non è solo spirituale ma è “molto spirituale” (sigh!) in cui ci sono due carpe, che sono però spiriti che levati.

E poi niente qui il film è un delirio di cose esilaranti.

Scene di battaglia rubate a un po’ tutti i film con grandi battaglie fantastiche degli ultimi 10 anni, il Moccioso deve meditare per avere aiuto dal Drago che non si sa da dove cazzo è uscito, e allora va nel “Luogo Molto Spirituale”, e medita, nonostante la Rompicoglioni faccia di tutto per infastidirlo.

Vabbè medita mentre fuori si fanno i gavettoni e le scorregge con l’accendino, poi non mi ricordo perché viene catturato dal principe (quello ustionato) e giocano a nascondino dietro a delle giare. Poi il Marmocchio Pelato siccome è una simpatica sagometta demmerda spalmata su un muro di vomito fa la scena di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

Avete presente quando uno cammina e l’altro gli sta dietro e si gira quando l’altro si gira e l’altro dice “oibò ma dove si sarà cacciato?”

Ecco fanno quello.

Che ridere.

Poi la Rompicoglioni manda il principe in ipotermia, e tutti escono dalla stanza delle giare, e vanno nel cortile a fare le scorregge e i gavettoni, che però siccome il potentissimo spirito della carpa è morto in un sacchetto, i gavettoni non sono più così invincibili.

E allora lui che prima aveva scoperto d essere il dominatore di tutti gli elementi...

Capisce il suo trauma.

E bon.

Capisce il trauma e lo elabora e allora siccome “l’acqua scorre come le emozioni” dalle mura della città invoca l’elemento costitutivo dell’oceano e innalza un’immensa, gigantesca, enorme ondata d’acqua che sovrasta tutta la flotta nemica, cioè proprio un’ondona alla “Deep Impact” per capirci.

E poi che fa?

La abbatte con furia gagliarda su quei maledetti stronzi del paese del fuoco che hanno ucciso la carpa e sterminato il suo tempio?

No.

La ritira.

E la nazione del fuoco invece di approfittar dell’insensato buonismo del Moccioso per mettere a morte tutti quanti, scappa.

Fine.

Cioè no perché ci sarà il sequel, ma non mi ricordo cosa succederà.

In questo film non c’è niente di quello che avrebbe dovuto esserci e gran parte di ciò di cui avremmo fatto volentieri a meno.

I personaggi non vanno al di là di una caratterizzazione nella migliore delle ipotesi scarsa e incoerente. La storia è infarcita di messaggi risibili, nessuno dei quali è approfondito, dando una ragion d’essere alla successione interminabile di katà, culi di gallina e dialoghi che nel migliore dei casi ti spingono a scuotere la testa come preda di un incubo e boccheggiare dei rassegnati “nooo, ti prego bastaaa”. La conferma che sì, fare un film affidandosi agli effetti speciali non basta. Mai.

Qui gli effetti digitali sono molti ma usati male.

Troppo poco e comunque al servizio di una trama che parla di un regno in guerra in cui si vede (forse) un morto.

Niente sangue.

Niente morte.

Il totale dei danni che il regno del fuoco infligge alla città dell’acqua nella battaglia finale è paragonabile a quello che succede in casa quando ti si scongela per sbaglio il congelatore.

L’impianto di musiche costumi e casting, è affrontato con una leggerezza superata solo dall’infima qualità del doppiaggio.

Non c’è un personaggio / attore che trasmetta un minimo di carisma (eccetto forse la principessa che effettivamente è esteticamente graziosa), i costumi sono a un buon livello ma per una sessione di gioco di ruolo dal vivo, e le scenografie didascaliche all’inverosimile.

Come in “Lady in the Water” il regista caga a spruzzo su delle premesse brillanti e confeziona una creatura informe castrandosi gli spunti fichi e concentrandosi su cose che davvero, mentre guardi il film dici: “Ma che cazzo è?”

Il film non coinvolge, ma peggio ancora essendo un film “fantastico" non ti solleva nemmeno dalla poltrona trasportandoti nel mondo immaginario della storia, ma ti lascia lì, esattamente come davanti ad un episodio di Xena, ma terribilmente lungo, a chiederti quand’è che finisce che devi andare a casa a dire a tutti quanto faccia cagare.

L’Ultimo Dominatore dell’Aria. Purtroppo no.

P.S.

Ah si ogni tanto spunta una scimmia con le ali.