domenica 12 giugno 2011

Riflessioni Piovose


Niente, ripiego sul blog dopo che Facebook mi scaga i post.

Sta per piovere.
E sto per andare a dormire.
E niente, credo che dormire con la pioggia sia una cosa molto figa.
Sentire l'acqua che cade sul mondo, suonare le foglie e le pozzanghere, mentre nel cielo i tuoni urlano, impegnati in chissà quale battaglia mentre tu sei a letto, e sorseggidel buon vino con i tuoi pensieri, approfittando della musica fuori.
E' una sorta di piccola perversione dell'animo umano quella di osservare dal un luogo sicuro i turbamenti che si scatenano attorno.
Guardare il baratro davanti a noi, ben piantati sull'orlo del burrone.

Esiste indubbiamente la spinta che Turner aveva così magnificamente ritratto nei suoi quadri, all'abbandono nei confronti dell'ignoto, o del sublime, correre sotto l'acqua, urlare con i temporali e vivere le emozioni invece che "pensarle".
Ma esiste anche la ricerca di un rifugio. Il bisogno di guardare la neve da dietro un vetro, costruirsi la casa dell'animo.

Non si riduce forse tutto a questo?

La scelta.
Lanciarsi, lasciare per un'attimo le brigliedel cavallo e farsi guidare, farsi "parlare" da quello che ci rende in fondo umani.
Per poco.
Poi riprendere queste briglie. Fumare una sigaretta, e ascoltare il rumore della pioggia.
Pensando a quella folle corsa verso il sublime, l'occhio del ciclone.
E pregustando la prossima volta che ci tornerai, in quella terribile, viva e per nulla rassicurante tempesta.